In società complesse come quelle di oggi, dove le comunità cittadine si fanno sempre più variegate, le biblioteche pubbliche possono svolgere un’importante funzione nel coadiuvare i processi di integrazione.
L’articolo presenta le osservazioni emerse durante una ricerca qualitativa che ha coinvolto due sistemi bibliotecari urbani: le Biblioteche di Roma e le Hamburger Bücherhallen, le biblioteche della città di Amburgo. Attraverso l’analisi di alcune buone pratiche emerge il ruolo sociale e di educazione interculturale svolto dalla biblioteca pubblica, oltre che il suo impegno a declinare il processo di integrazione in maniera bidirezionale. In entrambi i casi presi in esame le biblioteche, partendo dal basso, hanno saputo dare una risposta a esigenze espresse dalla comunità e per le quali non c’era stato un intervento tempestivo da parte del governo. In questo modo hanno assunto un ruolo essenziale e riconosciuto nel contesto cittadino, diventando presidi di integrazione e di scambio interculturale. La biblioteca è un luogo accogliente e aperto a tutti, e nella sua apertura riesce a dare cittadinanza anche a chi formalmente ancora non ce l’ha.
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