Non è una coincidenza che l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America stiano negoziando un accordo ambizioso di libero scambio. Sette anni dopo lo scoppio delle crisi finanziarie che hanno portato alla più grave crisi dell’economia mondiale a partire dagli anni Trenta, molti paesi europei – e in particolare quelli dell’Europa meridionale – risentono in modo ancora molto forte delle drastiche conseguenze della crisi economica globale. Il fatto che essi siano incapaci di stimolare in modo autonomo la loro economia a causa delle politiche di austerity corrobora l’affermazione secondo la quale il TTIP generebbe considerevoli opportunità di crescita e occupazione per i paesi coinvolti. Quest’affermazione viene solitamente sostenuta facendo ricorso alle conclusioni di alcune ricerche “indipendenti”. Tuttavia, uno sguardo più attento ai risultati di due importanti studi che presentano delle proiezioni a livello di singolo paese rivela che, anche nel caso della conclusione di un accordo di libero scambio globale, gli effetti previsti sulla crescita e l’occupazione in Grecia, Portogallo, Spagna e Italia sarebbero minimi.
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