Gli effetti macroeconomici degli accordi di libero scambio vengono solitamente valutati attraverso modelli di equilibrio generale computazionale (CGE) che ipotizzano la piena occupazione e una distribuzione del reddito costante. Non sorprende che queste valutazioni suggeriscano effetti positivi su crescita e occupazione. In questo saggio gli effetti dell’Accordo transatlantico di partenariato su commercio e investimenti (TTIP) vengono valutati con un modello econometrico basato sul principio della “domanda effettiva” – il Modello di politica economica globale delle Nazioni Unite. L’aggiustamento macroeconomico è guidato dalla concorrenza sul costo del lavoro fra i paesi partecipanti, mentre occupazione e distribuzione del reddito si adattano. I risultati sono nettamente diversi dalle valutazioni ufficiali, con perdite in termini di PIL, occupazione e redditi personali. Le proiezioni mostrano, inoltre, un aumento dell’instabilità finanziaria e una continua diminuzione della quota del PIL che va ai redditi da lavoro.
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