L’epica è al centro delle riflessioni di Pascoli sulla poesia e un filone essenziale della sua ispirazione poetica. Nei Primi poemetti, si ispira all’epos di Omero, Esiodo Virgilio e Orazio il ciclo rurale della Sementa e dell’Accestire. In particolare, il poemetto Le armi evoca l’episodio omerico della fabbricazione delle armi di Achille da parte di Efesto, nel XVIII canto dell’Iliade. La lettura degli abbozzi rivela che Pascoli tradusse parte di questo episodio sul foglio in cui componeva il poemetto, trasferendo sul personaggio del fabbro Aladino alcune caratteristiche dell’Efesto omerico. Il messaggio del poemetto è però antifrastico, perché le “armi” sono in questo caso strumenti agricoli. Pascoli reagisce così con un’epica pacifista alla poesia coeva di d’Annunzio, che esaltava la guerra e le gesta degli eroi
Epic is at the heart of Giovanni Pascoli’s reflections on poetry and an essential vein of his poetic inspiration. In the Primi poemetti, the rural cycle of the sections La sementa and L’accestire is inspired by the epic poetry of Homer, Hesiod, Virgil and Horace. In particular, the poem Le armi evokes the homeric episode of the production of Achilles’ weapons by Hephaestus in the XVIII book of Iliad. An analysis of the manuscripts reveals that Pascoli translated part of this episode directly on the sheet of paper where he was drafting the poem, transferring some of Hephaestus’ features on the character of the blacksmith, Aladino. The poem’s message, however, is antiphrastic, because in this case the “weapons” are, in fact, farming tools. In this way Pascoli responds, with a pacifist epic, to the contemporary poetry of Gabriele d’Annunzio, which exalted war and heroic gestures
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados