All’indomani dell’uscita dalla Grande Recessione, un articolato dibattito, soprattutto americano, si è sviluppato sulle ragioni della lenta ripresa economica e sullo scarso recupero dei livelli di occupazione pre-crisi. Alcuni imputano le ragioni di tali dinamiche agli incessanti processi di automazione, i quali, con le nuove conquiste dell’Intelligenza artificiale, hanno effetti distruttivi (disrupting) su milioni di posti di lavoro. La sostituzione uomo-macchina coinvolge oggi professioni e settori in passato assolutamente “protetti” da tali fenomeni. L’articolo introduce alle analisi, in particolare di fonte statunitense, che tentano di valutare il reale impatto dei nuovi processi di automazione sul destino delle professioni, come anche di proporre, in ultima istanza, “visioni” finalizzate alle scelte ottimali, in campo pubblico, per la promozione di nuova occupazione (umana) nell’epoca della nuova Intelligenza artificiale.
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