"Crimes of opinion" introduced in the 1930 Criminal Code were originally aimed at repressing any political dissent to the Fascist Regime. They were also used later on, during Italian Repubican period, despite the fact that they were in conflict with Article 21 of Constitution, in order to silence the "antagonist" - mainly left-winged _ opposition. In the current Italian historieal context where there is no clear-cut political head-on collision, not only can more" actors" be potentially charged with old and new crimes of opinion, but also the media may dramatically foster the spreading of potentially "dangerous" opinions. As a matter of fact, almost all of these conducts remain unpunished. The reason for this is not to be found in the ineffectiveness of the repressive mechanisms but rather in the fact that these are no longer considered as criminal offenses as they have lost any tangible dangerousness also as a result of a sort of "addiction effect" among the potential victims.
Therefore, when it comes to publicly stating one's opinion, the basic rule of the system is equally applied: no conduct can be punished if the conduct itselfis not liable to damage any protected interest.
I reati di opinione contenuti nel codice penale del 1930 e destinati a reprimere ogni opposizione al regime fascista, furono utilizzati anche nell'Italia repubblicana - in contrasto con I'art. 21 della Costituzione - per imbavagliare I'opposizione "antagonista", soprattutto di sinistra. Nell'attuale contesto storico, in cui è assente una contrapposizione politica frontale, non solo sono notevolmente aumentati i potenziali centri di imputazione del discorso "pericoloso", ma le caratteristiche degli odierni mezzi di comunicazione di massa ne hanno moItiplicato i punti di irradiazione.
Di fatto, queste condotte restano impunite nella quasi totalità. L'irnpunità, pero, non e dovuta all'inefficienza dell'apparato repressivo, quanto piuttosto alla sostanziale irrilevanza di quelle condotte, che hanno perduto (anche per un effetto di assuefazione dei potenziali destinatari) ogni concreta pericolosità. S'impone così, nei fatti, una regola generale dell'ordinamento, che non vi e ragione di non applicare anche al discorso pubblico: e cioè la regola per cui nessun comportamento è punibile, se esso non è concretamente idóneo" a determinare la lesione di un bene protetto.
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