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Resumen de Segreti e bugie. La libertà dell’indagato nel cappio della cultura inquisitoria

Ennio Amodio

  • English

    This article sets out the reasons why the way of issuing arrest warrants, clearly worded in the Italian Criminal Procedure Code, is undermined by a well-established Italian practice. Since Italy does not administer the bail procedure enforced in the common law countries, the suspect is frequently detained with the view of obtaining self-incriminating evidence. The author proposes to review carefully the provisions of the Italian code to enact a reform that could ensure to the suspect the protection of a speedy mechanism to regain liberty after arrest.

  • italiano

    In questo articolo si sostiene che vi è un notevole divario fra la normativa chiaramente dettata dal codice di procedura penale in materia di emissione delle misure coercitive e la prassi applicativa. Ciò deriva dal persistere di una mentalità inquisitoria che induce a mantenere ferma la restrizione della libertà personale, prescindendo dalla reale sussistenza delle esigenze cautelari, al solo ine di costringere l’indagato a rendere dichiarazioni ammissive sui fatti contestati. L’esperienza dei paesi di common law nei quali assume una posizione centrale l’istituto del bail, mette in evidenza la pratica mortiicatrice della libertà personale che si realizza nel processo penale italiano. Anche recenti episodi giudiziari riferiti dalla cronaca internazionale confermano, nel parallelismo con l’esperienza italiana, come sia necessario prendere spunto dall’istituto del bail per riformare completamente il sistema delle cautele personali così da garantire il principio di inviolabilità stabilito dall’articolo 13 Cost.


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