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La figura di Demetrio Falereo da Wilamowitz agli studi contemporanei

  • Autores: Rita Miranda
  • Localización: Giornale italiano di filologia, ISSN 0017-0461, Nº. 67, 2015, págs. 23-60
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      Demetrius of Phalereum is as mysterious as he is a decisive figure in the literary scene of the end of the fourth century bc: student of Theophrastus and major political figure in Athens, he ruled the city with a moderate regime from 317 to 307 bc, managing to restore the devastated city coffers thanks to a meticulous fiscal policy that alienated from him the favour of citizenship.

      Dismissed by his countrymen, who were eager for a more democratic and relaxed regime, he entered the service of Ptolemy I Soter in Egypt, where he was one of the creators of the Museum and the Library.

      Due to the damnatio memoriae of his fellow citizens and, probably, of Ptolemy II Philadelphus, there is little evidence of his work and few contemporary testimonies. To deal with this situation, from the mid-nineteenth century, many scholars, starting from scarce fragments of the indirect tradition, mostly of later modifications, tried to outline this figure reliably.

      The aim of the article is to offer a complete overview of the studies that took place from the end of the nineteenth century on, highlighting two trends. The first, headed by Wilamowitz, idealized the figure of peripatetic Demetrius, based on sources in his favour consolidated during the Roman times. The second strand, which instead pursues a literary profile of Demetrius far less idealistic, presents him as a political officer loyal to his representatives and little influenced by his philosophical background.

    • italiano

      Demetrio Falereo, è una figura tanto misteriosa quanto decisiva nel panorama della fine del IV secolo: allievo di Teofrasto e personaggio politico di rilievo ad Atene, governò la città con un regime moderato dal 317 al 307 a.C., riuscendo a ristabilire le disastrate casse della città grazie ad una meticolosa politica fiscale che gli alienò i favori della cittadinanza. Allontanato dai suoi concittadini, desiderosi di un regime più democratico e rilassato, passò al servizio di Tolemeo I Sotere in Egitto, dove fu tra gli ideatori ed organizzatori del Museo e della Biblioteca. Vittima della damnatio memoriae sia dei suoi concittadini sia probabilmente di Tolemeo II Filadelfo, di Demetrio ci sono giunti scarsi frammenti delle opere e pochissime testimonianze contemporanee: di fronte a questa situazione dalla metà dell’ ’800 in poi molti sono stati gli studiosi che, partendo dagli esigui dati della tradizione indiretta, per lo più seriori, hanno tentato di delinearne la figura in modo attendibile. L’articolo ha come obiettivo quello di offrire un quadro completo degli studi che si sono succeduti dalla fine del XIX secolo, mettendo alla luce l’esistenza di due filoni: il primo risale a Wilamowitz che idealizzò la figura di Demetrio «peripatetico», basandosi soprattutto sulle fonti a lui favorevoli consolidatesi in età romana; il secondo ha invece portato avanti una lettura della figura di Demetrio di gran lunga ridimensionata, che ne ha fatto un funzionario politico fedele ai suoi referenti e poco influenzato dal suo background filosofico.


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