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Le smart cities in Francia

  • Autores: Jean-Bernard Auby, Vincenzo De Gregorio
  • Localización: Istituzioni del federalismo: rivista di studi giuridici e politici, ISSN 1126-7917, Nº. 4, 2015 (Ejemplar dedicado a: “Smart Cities” e amministrazioni intelligenti), págs. 975-993
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      The article presents the French approach to smart cities. Unlike other countries (members of the European Union and other nations, such as the United States, India...) that prefer an approach that could be defined “interventionist”, in France there is currently no specific regulatory framework for smart cities, perhaps because local administration is undergoing an extensive reorganization and the role of inter-municipal structures and metropolitan areas (métropoles) is growing. The specificity of the French approach can be identified in the tendency to experiment permanently new forms of collaboration between the public and private sectors. This is certainly due to the centralized industrial fabric and the fact that large companies are holders of the majority of public contracts. Such companies are therefore privileged, long-time partners of local authorities and, on the latter’s behalf manage local public services.

      Two examples (Lyon and Issy-les-Moulineaux) and the success of their experiments seem to confirm this interpretation.

    • italiano

      L’articolo presenta l’approccio francese in materia di smart cities. A differenza di altri Paesi (membri dell’Unione europea o stranieri – Stati Uniti, India, ecc.) che privilegiano una dimensione che potremmo definire « dirigista », in Francia, in materia di smart city, non esiste attualmente un vero e proprio quadro normativo specifico forse anche perché l’amministrazione locale francese è in una fase di riorganizzazione profonda ed il ruolo delle strutture intercomunali e delle aree metropolitane (Métropoles) è in fase di crescita. La specificità dell’approccio francese può quindi essere identificata nella peculiarità di sperimentare in modo permanente nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato. Questo è dovuto certamente al tessuto industriale centralizzato ed al fatto che grandi imprese sono titolari della maggior parte dei contratti pubblici e costituiscono di conseguenza dei partner privilegiati e di lunga data degli Enti locali e per loro conto gestiscono i servizi pubblici locali. I due esempi analizzati (Lyon e Issy-les-Moulineaux) ed il successo delle loro sperimentazioni sembrano dimostrarlo.


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