L'A. ricostruisce il testo delle "Osservazioni sulla tortura" di Pietro Verri, pubblicato postumo nel 1804, ponendo a confronto i due manoscritti conservati presso l'Archivio Verri di Milano che lo tramandano. Il primo è autografo, il secondo apografo. L'A. si concentra sulle varianti d'autore presenti nel testo, redatto nel biennio 1776-1777, e sulle modalità utilizzate per porre in risalto alcuni temi in luogo di altri: 'è probabile che con i suoi interventi l'autore puntasse non solo a inserire ritocchi stilistici, ma soprattutto a rendere più efficaci le sue argomentazioni. Nello studio delle varianti di un testo del genere bisogna, pertanto, considerare in primo luogo l'argomentazione e le scelte compiute dall'autore in tal senso'. L'apporto del manoscritto apografo alla tradizione, secondo l'A., è fondamentale per la datazione di alcune varianti e l'individuazione di una specifica fase della composizione. Le varianti d'autore sono connesse principalmente a cinque fattori: pianificazione del testo, diminuzione della presenza autoriale, aumento della precisione storica, ordine degli argomenti, enfatizzazione. Sono questi, difatti, i titoli di alcuni paragrafi del contributo.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados