Il saggio, in lingua ispanica, verte sulla traduzione spagnola in versi dei "Trionfi" di Francesco Petrarca di Antonio Obregon, editi da Arnao Guillén de Brocar a Logroño nel 1512. L'A. rileva che la traduzione dell'opera trecentesca si fonda sulla tradizione testuale italiana arricchita di elementi paratestuali di natura editoriale. Dalla disamina della versione spagnola dei "Trionfi" petrarcheschi emerge, allora, il fitto quadro di relazioni economiche e culturali tra editoria spagnola e veneziana nella prima metà del Cinquecento. Secondo l'A., 'el valor del texto de Obregon puede equipararse al de la traduccion del "Libro de Marco Polo" de Rodrigo Fernandez de Santaella o a la insuperable del "Asno de oro" de Apuleyo por Diego Lopez de Cortegana'.
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