Battistini pone in rilievo come lo studio di Renato Serra da parte di Raimondi sia stato una scelta autonoma compiuta per affinità intellettuale e, per così dire, esistenziale. Non a caso uno dei primi corsi da docente universitario (1957-58) fu dedicato a Serra, avvicinato prima attraverso la biografia e poi nell'interpretazione dei testi critici. A Serra Raimondi dedicò poi (1964) uno dei suoi libri emblematici: "Il lettore di provincia", in cui, fra l'altro, si sottolinea il sostrato filosofico e l'importanza per la formazione serriana delle lezioni di Francesco Acri. Gli studi di Raimondi hanno segnato un punto d'arrivo indiscutibile e innovativo nell'interpretazione della critica letteraria di Serra. Essi hanno tenuto in grande considerazione anche il carteggio con Giuseppe De Robertis. Dopo una pausa negli anni '70 del Novecento, Raimondi è tornato a occuparsi di Serra nel 1980 e ancora nel 1985 e nel 1996, ma - come Battistini rileva - anche nel 2007 con "Un'etica del lettore", sebbene Serra non vi sia esplicitamente citato.
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