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John Dewey in Italia. L’operazione de La Nuova Italia Editrice: tra traduzione, interpretazione e diffusione

    1. [1] University of Florence

      University of Florence

      Firenze, Italia

  • Localización: Espacio, Tiempo y Educación, ISSN-e 2340-7263, Vol. 3, Nº. 2, 2016 (Ejemplar dedicado a: John Dewey’s Reception and Influence in Europe and America), págs. 89-99
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • John Dewey in Italy. The Operation of The New Italian Publishing: Including Translation, Interpretation and Dissemination
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The essay reconstructs the various phases of the discovery of John Dewey’s ideas on Education and the spread of their influence throughout Italian pedagogical circles from the end of the Second World War to the 1970s. Several Italian intellectual pioneers discerned within Dewey’s theories significant overtones of democratic political activism, and the potential for developing innovative practices by which the obsolete education system of the day could be modernized, and the demands for better schooling being put forward by many could be met. In the immediate aftermath of the Second World War, one such pioneer was Ernesto Codignola, a shrewd educational theorist who used the journal «Scuola e Città» (Schooling and the City), published by La Nuova Italia publishing house, as a mouthpiece for his ideas. Once the American philosopher’s ideas had been rediscovered, his most significant works were quickly translated and published, and then subjected to a flurry of detailed critical analysis and interpretation. During the 1960s and ‘70s, much of the research into Dewey’s theories was carried out in Florence, in particular by Lamberto Borghi, who interpreted them as the blueprint for a secular, democratic system of education that could be applied across the Italian peninsula.

    • italiano

      Il saggio ricostruisce le varie fasi della scoperta del pensiero di John Dewey, nonché della sua diffusione e accoglienza all’interno dei circuiti pedagogici italiani in un arco cronologico che va dalla fine del secondo conflitto mondiale fino agli anni Settanta. Pionieristica fu senza alcun dubbio l’opera di alcuni intellettuali italiani che vedevano nella riflessione deweyana una prassi innovativa che assumeva rilevanti tonalità di attivismo politico democratico, volto a modernizzare la obsoleta scuola del tempo e a rispondere alle esigenze di acculturazione che provenivano numeroso ambiti. Attore principale di tale operazione nell’immediato dopoguerra fu Ernesto Codignola, attento teorico della pedagogia e intelligente divulgatore attraverso la casa editrice La Nuova Italia e la rivista «Scuola e Città». Ad una prima fase di riscoperta del filosofo americano fecero seguito a ritmo accelerato la traduzione e la pubblicazione dei suoi scritti maggiormente significativi, le opere critiche e l’approfondimento analitico di alcuni aspetti particolari. Negli anni Sessanta e Settanta fulcro indiscusso della ricerca e dell’attività interpretativa sulla pedagogia deweyana fu Firenze con Lamberto Borghi che rilesse Dewey come sistema articolato da applicare alla realtà italiana in maniera organica per una pedagogia laica e democratica.


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