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Resumen de Il “periculum in mora” nel sequestro conservativo penale: finalmente intervengono le Sezioni Unite

Martino Rosati

  • English

    The criminal joint session of the Supreme Court of Cassation clarifies: actual inadequacy of debtor’s assets is enough in order to enforce a preventive attachment, for the purpose of compliance with obligations provided from section 1 and 2 of art. 316 of the Italian Code of Criminal Procedure, and in relation to the extent of the abovementioned; whereas the subsistence of situations which could lead to a future dispersion of the property collateral is not necessary. The Court comes to this interpretative outcome by means of a three-fold path: enhancing the textual component of the norm; recalling from it the prescriptive antecedents, that is the provisions of the criminal and criminal procedure codes of 1930; as well as highlighting the functional symmetry of this kind of attachment with the corresponding institution foreseen by the Code of Civil Procedure. The interpretative outcome of the Court seems convincing from a legal point of view, but also consistent with the inclination towards a progressive expansion of prosecution regarding property, besides the increasingly perceived necessity of a more efficient legal protection for the crime victim.

  • italiano

    Le Sezioni unite penali della Corte di cassazione chiariscono: per disporre il sequestro conservativo, può bastare l’insufficienza attuale del patrimonio del debitore ai fini dell’adempimento delle obbligazioni previste dall’art. 316, commi 1 e 2, c.p.p., ed in relazione all’entità delle medesime; mentre non è necessaria la sussistenza di situazioni tali da far prevedere la futura dispersione di quella garanzia patrimoniale. A questo risultato interpretativo, la Corte giunge attraverso un triplice percorso: valorizzando il dato testuale della norma; richiamandone gli antecedenti normativi, ovvero le previsioni dei codici penale e di procedura penale del 1930; nonché ponendo in risalto la simmetria funzionale di tal specie di sequestro con l’omologo istituto previsto dal codice di procedura civile. E l’approdo interpretativo della Corte appare convincente sotto il profilo giuridico, ma anche coerente con la tendenza al progressivo ampliamento della repressione penale di tipo patrimoniale, oltre che con l’esigenza, sempre più avvertita, di una più efficace tutela della vittima del reato.


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