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Discrezionalità e “accountability” delle agenzie statunitensi

    1. [1] Universi
  • Localización: Rivista trimestrale di diritto pubblico, ISSN 0557-1464, Nº 2, 2016, págs. 437-452
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • Nei casi «Michigan et al. v. Environmental Protection Agency (Epa)» e «Perez Secretary of Labor v. Mortgage Bankers Association (Mba)», la Corte Suprema americana ha affrontato due importanti questioni specifiche. La prima, relativa al peso da attribuire all’analisi costi-benefici, quale strumento per giungere a una regolazione che sia «appropriate and necessary». La seconda, riguardante i limiti al ricorso alla procedura del «notice-and-comment » nell’adozione di «interpretative rules» da parte delle agenzie amministrative. Comuni, tuttavia, sono i problemi sistemici che si sono posti all’attenzione della Corte, la quale, sebbene indirettamente, è ritornata a occuparsi di aspetti fondamentali del diritto amministrativo statunitense: tra tutti, l’interpretazione del «delegation model» e della «judicial deference», l’individuazione dei caratteri della ragionevolezza delle decisioni amministrative e dell’«accountability» delle agenzie. Nel contributo si ricostruiscono i profili critici di ciascuna decisione e si evidenzia la logica comune di queste, in particolare quanto all’interpretazione della c.d. «Chevron doctrine» e all’estensione della «deference » da accordare alle agenzie.


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