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La comunicazione pubblica del Comune di Milano (1859-1890). Analisi lessicale

    1. [1] University of Milan

      University of Milan

      Milán, Italia

  • Localización: Studi di Lessicografia Italiana, ISSN 0392-5218, Vol. 27, 2010, págs. 91-151
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      To examine closely the modalities of the bureaucratic-administrative, postunification language, the author has studied the public communication of the Commune of Milano, which for the first decades after the Unification (from 1859 to 1890) offered a wide published collection of official publications, such as posters, ordinances, announcements, proclamations, regulations, rates. In this analysis we tried to find the specificity of the bureaucratic language, but also to give an account of the range of the lexicon, from the literary voices of the political manifestos to the technical terms, legal and economic: the necessity to regulate even the minimal aspects of the city life involved the use, in the proclamations and regulations, of voices referred to arts and crafts, agriculture, stock-farming, medicine, chemistry. The communal documents are open to foreignisms, above all French and British; the regionalisms, of Northern Italy, and even ancient ones from Lombardy derived from an administrative pre-unification tradition, are relevant for number, but used less and less but with a larger awareness during the thirty-year period. The analysis of the lexicon of the documents of the Commune of Milan post-unification demonstrates an evident continuity with the previous legal and administrative language, as well as different factors of modernity such as the opening to neologisms and the acceptation of sectorial terms, towards a progressively “national” direction.

    • italiano

      Per approfondire le modalità del linguaggio burocratico-amministrativo postunitario è stata studiata la comunicazione pubblica del Comune di Milano, che per i primi decenni dopo l’Unità (dal 1859 al 1890) offre un’ampia raccolta edita di pubblicazioni ufficiali, come manifesti, ordinanze, avvisi, bandi, regolamenti, tariffe. Nell’analisi si è cercato di individuare la specificità del linguaggio burocratico, ma anche di dare conto dell’escursione del lessico accolto, dalle voci letterarie dei manifesti politici ai termini tecnici, giuridici ed economici: la necessità di regolare gli aspetti anche minuti della vita cittadina comporta negli avvisi e regolamenti l’impiego di voci riferite ad arti e mestieri, agricoltura, allevamento, medicina, chimica. I documenti comunali sono aperti ai forestierismi, soprattutto francesismi e anglicismi; i regionalismi, settentrionalismi e lombardismi, anche di antica tradizione amministrativa preunitaria, sono quantitativamente rilevanti, adottati però in misura sempre meno evidente e più consapevole nel corso del trentennio. L’analisi lessicale dei documenti comunali milanesi postunitari dimostra un’evidente continuità con il linguaggio legale e amministrativo precedente, accanto a diversi fattori di modernità, come l’apertura al neologismo e l’accoglimento di termini settoriali, in una direzione progressivamente “nazionale”.


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