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L'ULTIMO IMPERATIVO DELLA POLITICA CRIMINALE: NULLUM CRIMEN SINE CONFISCATIONE

  • Autores: Vittorio Manes
  • Localización: Rivista italiana di diritto e procedura penale, ISSN 0557-1391, Vol. 58, Nº 3, 2015, págs. 1259-1282
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The Last Imperative of Criminal Policy: Nullum Crimen sine Confiscatione
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      Trainata dal diktat "il delitto non paga", la recente politica criminale in punto di misure di contrasto ai patrimoni illeciti registra - sia a livello europeo che a livello domestico - una perico losa tendenza alla preferenza per modelli di intervento costituzionalmente abnormi, e spesso declinati sul paradigma del "diritto penale preventivo".

      Protagonista ne e la confisca, istituto teleologicamente ambiguo e costituzionalmente apolide, che proprio in forza della sua "manipolabilitá" si presta ad applicazioni esasperate e sommarie, anche grazie ad interpretazioni giurisprudenziali "generosamente" estensive e poco in linea con le garanzie fondamentali. Tale istituto, nelle sue diverse varianti tipologiche, si e sviluppato in una autentica "penombra di legalitá", e sono molti i profili di frizione al riguardo: inter alia, la affermata possibilitá di disporre una "confisca senza condanna", ormai generalizzata (anche con riferimento all'art. 240 c.p.), sembra collidere con la presunzione di innocenza; la "confisca per equivalente" registra crescenti aporie (non solo) in punto di tassativitá e determinatezza; la confisca di prevenzione, a sua volta "norrnalizzata" e generalizzata nel c.d. codice antimafia, presenta gravi profili di irragionevolezza, anche in ragione della incolore categorizzazione dei quadri fattuali che dovrebbero supportare la prognosi di pericolositá.

      Il lavoro analizza gli aspetti piú problematici di un "diritto penale dei patrimoni illeciti" pericolosamente attratto verso moduli illiberali.

    • English

      Driven by the diktat "crimes don't not pay back", the recent criminal policy calling for measures against illegal assets is dangerously turning towards bizarre models, often referring to the paradigm of "preventive criminal law".

      In this framework, confiscation plays a leading role: being teleologically ambiguous as well as constitutionally stateless, it is easy to "manipulate" and to misapply, thanks to "generous" judicial interpretations that breach the fundamental guarantees.

      The various types of confiscation flourished in an authentic "penumbra of legalitv", generating many controversial issues. For instance, the affirmed possibility to order a "confiscation without conviction ", already generalized (even referring to article 240 of the ltalian Criminal Code), seems to infringe the presumption of innocence; "value confiscation" is more and more difficult to reconcile with legal certainty; "extended confiscation" seems to be unreasonable, as "normalized" and generalized in the so-called "anti-mafia code", also because of its neutral characterization of the facts supporting the indication of dangerousness.

      This paper analyzes the problematic aspects of a "criminal law of illegal assets", which is dangerously steering towards illiberal models.


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