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I conflitti fra genitori e Stato nell'istruzione dei figli: Il caso S. L. V. commission scolaire des Chênes della Corte Suprema Canadese

  • Autores: Eleonora Ceccherini
  • Localización: Revista general de derecho público comparado, ISSN 1988-5091, Nº. 17, 2015
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The clash between parents and State in the education of children: The case S.L. V. commission scolaire des Chênes of the Supreme Court of Canada
    • El contraste entre padres y Estado en la educación de los menores: la Sentencia S.L. V. commission scolaire des Chênes de la Corte Suprema de Canadá
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • español

      Se trata de analizar el recurso de unos padres contra el directorio de la escuela de sus hijos. El recurso se basaba en que el nuevo programa de etica y cultura religiosa, que había remplazado el curso de religión catolica, resultaba contrario a su propria libertad de conciencia y la de sus hijos porque adotrinaba los menores y loa alejaba de la verdadera creencia. En concreto solicitaban la posibilidad de esonero para el curso; sin embargo el tribunal supremo declaró que el estado moderno se plantea en manera multicultural y por lo tanto las escuelas no pueden mas proporcionar cursos de la religión mayoritaria sino tienen la obligación a proponer cursos generales sobre la relevancia de todas las religiones y las multiples opciones etica. Esto no vulnera la libertad de religión sino representa una medida al fin de educar a los menores al pluralismo y a la tolerancia por fortalecer la democracia.

    • italiano

      L'articolo, prendendo spunto dalla sentenza Commission Scolaire des chênes della Corte suprema del Canada, affronta alcune questioni riguardanti la libertà religiosa, il diritto dei genitori a educare i propri figli e il ruolo dello Stato nell¿organizzazione della formazione scolastica. Il caso prende le mosse dalla soppressione del corso di religione cattolica nelle scuole pubbliche francofone, che viene sostituito da un insegnamento su etica e storia delle religioni; i genitori di alcuni alunni richiedono l'esonero, sostenendo che questo nuovo insegnamento porrebbe in essere un'attività di proselitismo di fede contrastante con le loro credenze, violando in questo modo sia la libertà religiosa dei figli che il diritto dei genitori ad educare i propri figli. L'organo di giustizia costituzionale ritiene, invece, che l'insegnamento ha il solo compito di presentare il pluralismo religioso e coscienziale presente nel paese e non produce alcun vulnus alla libertà religiosa, inoltre, ritiene che il corso in oggetto svolga un'importante funzione formativa per i fanciulli, i quali, edotti sulla multiconfessionalità e sulle diverse opzioni etiche, possono sviluppare un senso di tolleranza che favorirebbe il mantenimento e lo sviluppo della democrazia nel paese.


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