Questo articolo prende in esame la lingua di un'opera cinematografica per molti versi unica nel panorama italiano, L'armata Brancaleone (1966). I dialoghi di questo film rappresentano infatti un caso esemplare e ancora insuperato di invenzione linguistica destinata al grande pubblico. Gli autori Age, Scarpelli e Monicelli danno vita a un impasto originale costituito da elementi eterogenei ?il latino maccheronico, il volgare medievale, dialettalismi di varia provenienza, forestierismi? tenuti insieme soprattutto dall'istanza parodica, nell'ambito però di un'operazione culturale tutt'altro che ingenua e superficiale, che sottende un'idea di storia e di umanità
This article analyses the language of a film that in many aspects is unique on the Italian scene, L'armata Brancaleone (1966). The dialogues in this film represent, in fact, a peculiar and still unsurpassed case of linguistic invention addressed to the general public. The authors, Age, Scarpelli and Monicelli, create a very original mixture of heterogeneous elements?macaronic Latin, mediaeval vulgar, the dialects of different regions and foreign loan words? put together, above all, with a parodic purpose within the context of a cultural work, neither naive nor superficial, that implies a peculiar idea of history and humanity.
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