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Resumen de Scritture e riscritture di guerra

Giovanni Capecchi

  • La guerra genera scritture e riscritture. Il saggio prende in considerazione alcuni libri legati alla prima guerra mondiale che, nel tempo, hanno conosciuto cambiamenti connessi al contesto storico, politico e sociale in cui furono redatti e diffusi. Tali trasformazioni furono, quindi, il frutto della censura esterna e dell'autocensura praticata dagli stessi autori sulle loro opere. Pertanto, i libri si evolvono per ragioni storiche e politiche, poiché 'un libro che poteva andar bene in un determinato momento può richiedere aggiustamenti e modifiche per renderlo accettabile anche in situazioni cambiate' ("Viva Caporetto!" di Curzio Malaparte, "Diario di un imboscato" di Attilio Frescura, "Berecche e la guerra" di Luigi Pirandello), ma anche editoriali, come, per esempio, il passaggio dalla forma-taccuino alla forma-diario ("Kobilek" di Ardengo Soffici, "Il trono dei poveri" di Marino Moretti, "Guerra del '15 di Giani Stuparich), o estetiche e poetiche ("Il porto sepolto" di Giuseppe Ungaretti, "Vent'anni" di Corrado Alvaro).


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