Benché negli ultimi anni siano stati compiuti decisivi passi in avanti nella conoscenza del giordanismo meridionale e dei suoi protagonisti, la questione della diffusione del verbo di Luca nel Viceregno di Napoli attende ancora una risistemazione storiografica veramente compiuta e organica. Analizzando i contributi che la critica recente ha dedicato all’argomento, infatti, la sensazione che rimane oggi è quella di avere margini ampi per condurre indagini mirate e ricerche specifiche. Sullo sfondo di un simile quadro critico generale, il contributo riposiziona la lente degli studi sulla dimensione lucana del fenomeno, che, a partire dagli anni Ottanta del XVII secolo, avrebbe rivoluzionato in maniera radicale lo scenario figurativo locale, inaugurando una feconda stagione artistica protrattasi sino al pieno Settecento.
Attraverso nuove proposte attributive e una rilettura dei rapporti tra la capitale e i centri più dinamici della Basilicata storica, l’intervento tenta di ridisegnare i contorni dell’attività condotta per la committenza locale da quattro artisti che, seppure in forme differenti, nella Napoli tardobarocca furono legati da un rapporto diretto con il Giordano: Andrea Malinconico, Giuseppe Simonelli, Andrea Miglionico e Filippo Ceppaluni.
Luca Giordano’s Followers in the Basilicata Region and at its Margins. Additions to the oeuvres of Andrea Malinconico, Giuseppe Simonelli, Andrea Miglionico and Filippo Ceppaluni.
Although in recent years decisive advances have been made in our knowledge of the spread of Luca Giordano’s style in southern Italy and of his main followers in that region, the question of the dimensions of the proliferation of the Giordano’s idiom in the Viceroyalty of Naples still awaits a systematic and truly comprehensive historiographical reassessment. Indeed, in analyzing the recent critical literature on the topic the impression of ample margins of conduct remains both for targeted surveys and specific research. Against the backdrop of this general critical framework, the lens of the present essay is focused on the scale of the phenomenon in the Lucania district, where from the 1680s on, it radically revolutionized local painting, inaugurating a fruitful artistic period that persisted well into the middle of the eighteenth century.
Through new attributions and a reinterpretation of relations between the capital (i.e., Naples) and the most dynamic centers of the historical Basilicata region, the author attempts to reshape the contours of the activity for conducted for local patrons by four artists: Andrea Malinconico, Giuseppe Simonelli, Andrea Miglionico and Filippo Ceppaluni, all of whom are linked by their direct relationship, albeit in different forms in late baroque Naples, to Giordano.
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