Durante il convegno “STI-Science and technology indicators 2014”, una delle principali occasioni di incontro annuale per bibliometristi e scientometristi – organizzato dal prestigioso Centre for Science and Technology Studies (CWTS) dell’Università di Leiden – è nato un documento che riconosce in modo pubblico, chiaro e partecipato le cosiddette unanticipated consequences (conseguenze inattese) derivanti da un uso non accorto degli indicatori bibliometrici nella valutazione della ricerca. Il Bibliometrics: Leiden Manifesto for research metrics, pubblicato lo scorso aprile su «Nature», fissa i 10 principi fondamentali rivolti a chi utilizza le metriche quantitative per scopi valutativi.
L’articolo propone un commento a margine di questo documento: partendo dalle differenze rispetto alla precedente San Francisco Declaration of research assessment-DORA, vengono messi in evidenza i punti di forza del manifesto, che ci permettono di considerarlo una pietra miliare sulla strada della valutazione della ricerca.
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