l saggio analizza gli sviluppi delle recenti riforme del lavoro in Spagna e in Italia. L’interesse verso l’evoluzione della legislazione spagnola è motivato dalla capacità di ripresa economica che questo Paese sta dimostrando dopo aver subito duramente i colpi della crisi economica, aggravata dalle politiche restrittive dell’Unione europea, che hanno indebolito nel complesso l’autorevolezza delle relazioni industriali e la forza dei sindacati. L’analisi delle recenti riforme spagnole, volte a favorire l’adozione di forme di flessibilità e a ridurre il dualismo del mercato del lavoro, è occasione per riflettere sull’esperienza italiana, tenendo presente le persistenti differenze tra i due sistemi. L’A. traccia così alcuni obiettivi generali comuni delle riforme intervenute nei due Paesi: da un lato il decentramento della contrattazione per renderla più rispondente alle mutevoli condizioni delle imprese; dall’altro alcune forme di flessibilità sia esterna, sia interna nella regolazione dei rapporti di lavoro. Infine, una modulazione delle tutele che tenga conto dei diversi tipi di lavoro, dipendente ed autonomo, e dei relativi bisogni di protezione. Nonostante tali obiettivi e l’attivismo riformatore dei governi spagnolo e italiano siano condivisi, secondo l’A. le variazioni restano significative, a conferma del persistente influsso delle tradizioni e delle istituzioni politiche e sociali dei singoli Paesi.
The article analyzes the developments of Spain’s and Italy’s recent labour reforms. The interest in the evolution of Spanish legislation is motivated by the country’s ability to recover from the economic crisis, notwithstanding the stringent policies put in place by the EU that have weakened the authority of the Spanish industrial relations actors and the strength of trade unions. The analysis of recent Spanish reforms is intended to promote more flexibility and to reduce the dualism of the labour market. It also affords the opportunity to reflect on the Italian situation, bearing in mind that some long-standing differences exist between the two national systems. Certain specific aspects of reform are then considered. The decentralisation of collective bargaining will allow the parties to look at firms’ variable conditions, while ensuring higher flexibility in hiring and dismissal. Consideration is also given to different forms of employment protection, in relation to which much work is still needed especially due to the countries’ traditions and to their political and social context.
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