In questo articolo intendo proporre, da un lato, una breve sintesi relativa al problema della teatralità nella Divina Commedia, e dall’altro mi soffermo ad analizzare più dettagliatamente questo fenomeno in uno degli episodi più spettacolari dell’Inferno, quello delle metamorfosi dei ladri. Il discorso sulla dimensione teatrale rimane nel presente articolo in funzione di altri discorsi (filosofico, teologico), coerentemente all’intentio auctoris. Riferendomi all’ilemorfismo aristotelico considero il contrapasso metamorfico dei dannati come triste conseguenza del danno arrecato dal peccato mortale alla loro virtus informativa.
What I seek to propose in this article is, on the one hand, a brief summary about the issue of theatricality in the Divine Comedy; on the other hand, I seek to analyze this phenomenon in greater detail in one of the most dramatical episodes of Inferno, that of the thieves’ metamorphoses. The discourse on theatrical dimension remains in this article in relation to other discourses (philosophical, theological), consistent with the intentio auctoris. Referring on Aristotelian hylomorphism, I consider the metamorphic contrapasso of the damned as a sad consequence of the damage caused by mortal sin to their virtus informativa.
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