L'articolo propone un'analisi sociologica dell'idea di smart city, investigandone i processi di generazione, circolazione e riproduzione, i meccanismi di mobilità, assemblaggio e radicamento e individuandone traiettorie evolutive nel contesto sociale, economico, istituzionale della città di Torino. Nelle conclusioni, si argomenta come il concetto di smart city non si riferisca tanto a una politica dal contenuto normativo ben definito, quanto piuttosto a un immaginario urbano carico di valenze prescrittive, al momento, apparentemente flessibili ed adattabili a razionalità politiche differenti.
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