Resumen de Disposizioni sull'addestramento nell'uso di armi: un sintomo della degenerazione della coerenza sistemica?

Roberto Wenin

• English

  The starting point of this contribution is offered by a few provisions that the Italian legislator introduced in 2005 with the so-called Pisanu decree in "response" to the issue of terrorismo Notably, one of sueh provisions is Art. 270-quinquies of the ltalian Criminal Code, which punishes the "training for activities aimed at terrorism, including international terrorism ", and Art. 2-bis of Law No. 895 of 1967 concerning the regulation of weapons control. Drawing upon these two norms which penalize preparatory acts aimed at perpetrating serious offences, the aim of this contribution is to investigate how "healthy" the system of criminal law is. The Author emphasizes those inconsistencies and pathologies of the criminal law system (such as hypertrophy, ever-lasting state of emergency, exploitation of the "friend and foe" dichotomy to gain social consensus, criminal policies, weakening of the principle of legality) that can seriously affect the trust-based relationship a State and its citizens.

• italiano

  Il presente contributo prende lo spunto da alcune disposizioni introdotte nel 2005 con il decreto c.d. Pisanu dal legislatore italiano in "risposta" al fenomeno terroristico.

  Si tratta in particolare dell'art. 270-quinquies c.p., il quale sanziona la condotta di "addestrarnento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale", e dell'art. 2-bis della legge n. 895 del 1967 in materia di disposizioni per il controllo delle armi. Muovendo da tali due norme, volte a sanzionare condotte propedeutiche alla realizzazione di gravi reati, si mira ad interrogarsi sullo stato di salute del sistema penale, sofferrnandosi su quelle contraddittorietà e patologie (ipertrofia, perenne emergenza, strumentalizzazione della logica "amico e nemico" nellacricerca del consenso sociale, scelte di politica criminale, erosione del principio di legalità), idonee ad incidere gravemente sul rapporto fiduciario Stato-cittadino.