Carlo Fontana’s analysis of the structural stability of the dome of the Cathedral of Montefiascone.
The configuration of the Cathedral of Montefiascone near Viterbo is the result of numerous interventions, beginning in the last years of the 1400s up until the end of the 19th century, under the supervision of at least four architects and some eight bishops and cardinals.
Carlo Fontana’s contribution is the most significant, in particular the hemispheric dome he built, whose formidable mass dominates the surrounding countryside. The stability of Fontana’s work, because of its remarkable dimensions, even though admired for its imposing appearance and originality, was the subject of much pointed criticism. The presence of some cracks in the bearing masonry have only accentuated fears about its possible collapse.
Carlo Fontana defends his actions in a detailed appraisal he prepared in 1673, in which he analyses and justifies, in minute detail, his technical choices and design approach. The document, which is preserved in the Biblioteca Estense in Modena, is a document of inestimable value because of its intrinsic quality, as it is accompanied by various technical drawings. Moreover, it allows scholars to reconstruct the entire creative process that guided the architect’s design (without having to resort to any subjective interpretation), as well as appreciate the technical and scientific competence that more than justifies the fame Fontana achieved.
La configurazione odierna del Duomo di Montefiascone (VT) è il risultato di numerosi interventi che, iniziati negli ultimi anni del Quattrocento, si sono protratti fino alla fine dell’Ottocento, coinvolgendo almeno quattro architetti e otto tra Vescovi e Cardinali. Di Carlo Fontana è il contributo più significativo legato alla realizzazione della cupola emisferica che domina il territorio circostante con la sua possente mole. L’opera del Fontana, seppur ammirata per la sua imponenza e originalità, è stata, proprio per le notevoli dimensioni, oggetto di numerose e aspre critiche in merito alla sua stabilità. La presenza di alcune lesioni sulle murature portanti ha accentuato i timori di un suo possibile crollo. Carlo Fontana difende il suo “operato” redigendo nel 1673 una dettagliata perizia in cui analizza e giustifica, con minuzia di dettagli, le scelte tecnico-progettuali operate. L’atto, conservato presso la Biblioteca Estense di Modena, costituisce un documento di inestimabile valore non solo per la qualità intrinseca dello stesso, corredato anche da vari disegni tecnici, ma soprattutto per la possibilità di ricostruire senza interpretazioni soggettive l’intero processo creativo che ha guidato le scelte progettuali dell’architetto e apprezzarne le competenze tecnico-scientifiche che ne giustificano la fama raggiunta.
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