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Ricerca della felicità e mentalità consumistica. Una lettura alla luce dell`antropologia del Concilio Vaticano II

  • Autores: Pál Ottó Harsányi
  • Localización: Antonianum, ISSN 0003-6064, Nº. 4 (October - December), 2014, págs. 611-644
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      This study analyses the consumer mentality; it does so first from a sociological point of view, and then develops criteeria for its moral evaluation in the light of the theological anthropology of the Vatican Council II. Globalistion, which is the actual context of this behaviour, is a complex and ambiguous phenmenon that, in itself, is neither good nor evil. The most important criterion for any ethical assessment in this área is the promotion of relations of humans with God and with each other, to the end of fulfilling their deepest aspirations. Buying godos seeks not only to satisfy actual needs, but has, more importantly, a strong communicative meaning in reference to the social status of the person. Commercial advertising can sometimes turn desires into (false) needs. Philosophy and theology, like common sense and the human sciences, examine human desires and ambitions. Saint Thomas Aquinas makes Aristotle´s finalism in ethics his own, and settles on communion with the Holy Trinity as the ultimate goal of human life. Important topics in theology such as Covenant, becoming God´s children in Christ and Salvation should be re-connected to personal decisions in everyday life, with a view to the promotion of the human person as a whole, in unity of body and soul. Sober consumption is not so much a question of social justice as it is an anthropological and moral issue in the search for the authentic meaning of life.

    • italiano

      Questo studio analiza in primo luogo la diffusa mentalità consumistica dalla prospettiva sociológica, quindi elabora una criteriología sulla base dell'antropologia conciliaree. Il contesto di questo fenómeno è la globalizzazione, una realtà complessa e ambigua che, quale considerata sul piano morale, non è né buona né cattiva. Il criterio principale di valutazione delle scelte concrete in questo campo è la promozione della relazione dell'uomo con Dio e con i suoi simili, rispondendo alle sue aspirazioni piú profonde. L'acquisto di beni di consumo non solo mira a soddisfare bisogni attuali, ma ha anche un forte ruolo comunicativo, incidendo profondamente sullo status sociale della persona. Le pubblicitá commerciali possono talvolta tramutare i desideri in false necessitá. La filosofía e la teología, oltre alla saggezza comune e alle scienze umane, riflettono sui desideri e le ambizioni dell'uomo. San Tommaso d'Aquino, che fa suo il paradigma finalistico di Aristotele, formula il fine ultimo dell'uomo come comunione con la Santissima Trinità. I grandi temi teologici quali l'alleanza, la figliolanza in Cristo e la salvezza devono essere ricollegati alle decisioni quotidiane, in vista della promozione della persona umana nella sua interezza. Un consumo sobrio prima di tutto non è una questione di giustizia sociale, bensì un problema antropológico e morale riguardante la ricerca di senso.


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