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Le molte vite di Adolfo Rossi: emigrante, giornalista, ispettore, diplomatico

  • Autores: Gianpaolo Romanato
  • Localización: Zibaldone. Estudios italianos, ISSN-e 2255-3576, Vol. 3, Nº. 1, 2015 (Ejemplar dedicado a: LA PRESENCIA ITALIANA EN LAS AMÉRICAS), págs. 111-121
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      Adolfo Rossi (1857-1921) was a figure of relevance in the Italy of the XIX century. Native of the province of Rovigo, in the region of Veneto, aself-taught person, he was first a poor emigrant to the USA who became a journalist and combatant at the end of the century, hired by the most important newspapers; then, he was an itinerant inspector at the Commissariato Generale dell�Emigrazione (1902) and, finally, he was a diplomat in the Americas (from 1908) charged with duties in the Ministero italiano degli Esteri. He was the author of memorable journalistic reportages about social events and about the misery of the life in the peninsular campaign. Meanwhile, his harsh missives from Eritrea led to his expulsion from the colony a few days before the disastrous defeat of Adwa (1896). The texts he wrote about the state of the Italian emigration in Brazil, South Africa, the USA and Argentina �precise, dramatic, almost photographic, absolutely real texts� caused a sensation and contributed to change the migration policy of the authorities of Rome. The text aims to recover a leading figure of journalist and scholar, owner of an incredibly modern writing and of a rare intellectual honesty, free of political conditions and ideological prejudices, the person who describes an �Italia della vergogna� �expression that frequently appears in his writings� that many, often, try not to see.

    • italiano

      Adolfo Rossi (1857-1921) fu una figura di rilievo nell�Italia fra i due secoli. Originario della provincia di Rovigo, nel Veneto, autodidatta, già povero emigrante negli Stati Uniti, divenne giornalista di grido nell�Italia di fine Ottocento, conteso dai maggiori quotidiani, poi ispettore viaggiante del Commissariato Generale dell�Emigrazione (1902) e quindi diplomatico nelle Americhe (dal 1908), in forza nei ruoli del Ministero italiano degli Esteri. Fu autore di memorabili reportage giornalistici sulle vicende sociali e sulla miseria delle campagne della penisola, mentre le sue impietose corrispondenze dall�Eritrea gli valsero l�espulsione dalla colonia pochi giorni prima della disastrosa sconfitta di Adua (1896). Le relazioni che scrisse sullo stato dell�emigrazione italiana in Brasile, Sudafrica, Stati Uniti e Argentina �testi precisi, drammatici, quasi fotografici, assolutamente veritieri�destarono sensazione e contribuirono a cambiare la politica migratoria delle autorità governative di Roma. Il saggio ripropone perciò una notevole figura di giornalista e studioso, che con una scrittura incredibilmente moderna e con rara onestà intellettuale, libero da asservimenti politici e da pregiudizi ideologici, descrive quell� �Italia della vergogna� �l�espressione ricorre spesso nei suoi scritti� che troppi, troppo spesso, hanno fatto finta di non vedere.


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