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Il museo che non c'è. Note sulla dispersione del patrimonio in Gran Bretagna

  • Autores: Caroline Patey
  • Localización: Altre Modernità: Rivista di studi letterari e culturali, ISSN-e 2035-7680, Nº. 5, 2011 (Ejemplar dedicado a: Se il museo si fa teatro: la cultura del display tra conservazione e produzione), págs. 1-12
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Indifferente alla loro recente moltiplicazione come al sodalizio che vi si celebra con l�architettura di grido, un fantasma si aggira per i musei. Sordo al nome di Jean Nouvel (Reina Sofia, Louvre) quanto a quelli di Herzog & De Meuron (Tate Modern), impermeabile ai fasti del British Museum (Norman Foster) come ai restauri della Tate Britain (James Stirling), disinteressato alle fortune del �nuovo� Victoria and Albert Museum e malinconico come si addice alla sua natura, il fantasma invita a interrogare tanta luccicante spettacolarità e forse a non dimenticare che, per quanto custode di memoria e guardiano di culture, il museo è anche il luogo dove vengono consumate, direttamente o meno, amnesie e damnatio memoriae e in nome del quale continuano a perpetrarsi non poche violazioni e disseminazioni


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