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Quando ad esser ritratta è Venere. Nuovi documenti d'archivio su Maria Mancini, Jacob Ferdinand Voet e Filippo Parodi

  • Autores: Adriano Amendola
  • Localización: Storia dell'arte, ISSN 0392-4513, Nº. 115 (n.s. 15), 2006, págs. 59-76
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • Narciso, Paride, Venere, uno specchio, un dipinto, e una cornice sono i soggetti presi in considerazione dall’autore per illustrare l’origine che ha ispirato il bel ritratto di Maria Mancini, “dama romana” (1639-1715), e l’esuberante cornice in stile “barocchetto” opera dello scultore Filippo Parodi (1630-1708). L’analisi stilistica di quest’opera su rame attribuita a Jacob Ferdinand Voet è incentrata sul tema dello specchio: il misterioso tema dell’immagine riflessa é l’argomento per individuare la vera età Della ritrattata. Argomento eminentemente secentesco, basato sull’immaginazione, l’illusione e sulla trasposizione Della tecnica che crea realtà artificiose e teatrali come lo sono i simboli rappresentati sulla cornice in uno scambio di riferimenti con la personalità stessa Della Mancini. Di grande interese è la ricostruzione del ruolo e Della figura Della contesta Maria Mancini nota nel mondo delle Corti europee (Roma, Madrid, Parigi) per la sua bellezza e per la sua independenza. Attraverso le sue lettere scopriamo una figura femminile di straordinaria modernità per l’emancipazione ante litteram e la non comune nell’imporsi al mondo dei potenti.


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