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Resumen de Reconsidering Rubens in Venice-Padua and Mantua

Frances Huemer

  • Oggetto dell’analisi è un dipinto di Pietro Paul Rubens datato 1604-1605 che rappresenta il proprio ritratto tra due personaggi di grande fama: Galileo Galilei e Lipsio, l’umanista e filosofo fiammingo noto in tutta Europa per la sua opera sulla antica Roma. L’autrice va alla ricerca del significato ideologico del dipinto e si domanda quale possa essere la ragione che ha suggerito al pittore di rappresentarsi insieme a questi due personaggi. Attraverso la ricostruzione delle vicende che hanno coinvolto i tre ritrattati in quel torno di anni, delle loro amicizie, dei loro incontri a Venezia, Padova e Mantova e delle loro rispettive posizioni culturali nei confronti dell’ortodossia religiosa, viene disegnato un quadro vivido della storia di quegli anni. Le città di Venezia e Padova dove si respira un clima di grande tolleranza e libertà sono contrapposte a Mantova, roccaforte dei Gesuiti, dove il Duca Vincenzo Gonzaga aspira a promuovere un’alleanza tra gli Asburgo, Spagna e Chiesa romana allo scopo di umiliare e tenere a freno la cultura libertaria che trova ospitalità nelle città venete. Il dipinto intenderebbe mettere l’accento sulla particolare posizione di Rubens, il quale pur avendo lavorato per i Gesuiti a Mantova, a Genova e in Spagna su soggetti di stretta osservanza religiosa, intende manifestare una sua personale libertà di pensiero. La famiglia di Rubens, calvinista, aveva lasciato Anversa ed era a suo tempo emigrata in Germania. E Rubens, che aveva dipinto per il re spagnolo Democrito e Eraclito, aveva voluto già in altre occasioni dimostrare di essere aperto alla cultura umanistica e a concezioni del mondo emancipate dalla stretta osservanza cattolica.


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