Il contributo esamina le potenzialità di applicazione dei Linked data ai cataloghi elettronici. L’adozione dei Linked data come nuovo modello logico per esprimere l’informazione bibliografica, consente alle biblioteche di operare non solo un significativo cambiamento nei metadati con cui hanno descritto per decenni i loro dati bibliografici, ma di anche trovare nuove forme per riprogettare la ricerca negli OPAC, i quali rappresentano l’interfaccia tra l’utente e il catalogo. Prendendo spunto da esempi concreti di realizzazione di interfacce di ricerca innovative, la trattazione si concentra su alcuni aspetti dell’interazione utente-catalogo che potrebbero beneficiare dell’applicazione dei Linked data alla struttura catalografica, seguendo un approccio costruttivista e utente-centrico ed entrando così in quel campo di studi della Scienza dell’informazione denominato Information seeking behavior, dove la ricerca nel catalogo viene intesa come una serie di passaggi in cui l’utente manifesta determinati comportamenti. L’adozione di questa tecnologia apre, infatti, la possibilità di rivedere i modelli di ricerca attualmente in uso, ancora troppo ancorati ai sistemi, in favore di un recupero dell’informazione cognitivo, cioè in grado di favorire l’apprendimento durante il processo informativo, trasformando così il catalogo da sistema orientato al recupero del documento a sistema orientato alla creazione di nuova conoscenza.
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