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Stazione Auditorium. Un nuovo approccio metodologico alle indagini archeologiche

  • Autores: Marina Piranomonte
  • Localización: Bollettino d'arte, ISSN 0391-9854, Nº. Extra 1, 2010 (Ejemplar dedicado a: Archeologia e infrastrutture. Il tracciato fondamentale della linea C della metropolitana di Roma : prime indagini archeologiche), págs. 315-318
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      As part of the preliminary phase of planning the metropolitana (subway) of Rome Line C, a campaign of preventive archaeological investigation began on the site of the future Stazione Auditorium in July 2008.

      The choice of where to locate the exploratory campaign was preceded by electrical tomography surveys that furnished useful data of what areas to investigate: they were positioned wherever the resistivity indices were higher. The stratigraphical sequence, identified in the archaeological excavation that ensued, ascertained the phases of modern and contemporary settlement that sealed the alluvial deposits formed as a result of successive inundations of the Tiber. Only in area I of the excavation were Roman settlement levels pertaining to the imperial period ascertained between two such alluvial deposits. All the deposits were characterized by the abundant presence of infill material which would seem to derive from a single building. The ceramic material yielded by the excavation included numerous fragments of Sigillata ware datable no later than the late 1st – early 2nd century AD.

      It is presumable that the infill formed part of an intervention aimed at draining and reclaiming the area after one of the periodic inundations of the Tiber.

    • italiano

      Nella fase preliminare della progettazione della metropolitana di Roma Linea C, nel luglio 2008 sono iniziate le indagini archeologiche preventive nella futura Stazione denominata Auditorium.

      La scelta dell’ubicazione dei sondaggi è stata preceduta da indagini di tomografia elettrica che hanno fornito utili indicazioni sulle aree da indagare, posizionandole laddove gli indici di resistività erano maggiori. La sequenza stratigrafica, individuata nelle successive operazioni di scavo archeologico, ha documentato le fasi di frequentazione moderne e contemporanee che sigillano i depositi alluvionali formatisi in seguito alle esondazioni tiberine. Solo nell’area I dello scavo, fra due depositi alluvionali, è stato possibile documentare i piani di frequentazione romani pertinenti all’epoca imperiale. Tutti i depositi erano caratterizzati da abbondante presenza di materiale di risulta che sembrerebbe derivare dalla demolizione di un unico edificio. Fra il materiale ceramico numerosi erano i frammenti di Sigillata databile non oltre la fine del I - inizi II secolo d.C.

      È verosimile che si tratti di un’intervento di sistemazione e bonifica dell’area dopo una delle numerose esondazioni del Tevere.


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