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Resumen de Lo scandalo dell'unicità e le sue conseguenze: la proposta ontologica di Raimon Panikkar

Stefano Santasilia, Paolo Calabrò

  • English

    The article aims to analyze, starting by the affirmation of Raimon Panikkar that in nature there are no two things "equal", the ontological proposal of the Catalan thinker and the implications that may have in the context of physics studies. You will notice, then, that by focusing on relationships as constituting the same uniqueness of each institution does not generate any friction between the recognition of connotative uniqueness of any institution and current positions of quantum mechanics. In conclusion, the question of the thing in itself, as it has always been a problematic point of any epistemological reflection, loses its aporethic value once it is put the focus on relationality

  • italiano

    L¿articolo si propone di analizzare, a partire dall¿affermazione di Raimon Panikkar secondo la quale in natura non esistono due cose ¿uguali¿, la proposta ontologia del pensatore catalano e le implicazioni che questa può avere nell¿ambito degli studi di fisica. Si noterà, allora, che, focalizzando l¿attenzione sulle relazioni come costitutive della stessa unicità di ogni ente, non si genererà alcun attrito tra il riconoscimento di un¿unicità connotativa di qualsivoglia ente e le posizioni attuali della meccanica quantistica. In conclusione, la questione della cosa in sé, che da sempre risulta come un punto problematico di qualsiasi riflessione gnoseologica, perde il suo valore di aporeticità una volta che venga posta l¿attenzione sulla relazionalità.

    Quest¿ultima, infatti, si va delineando come l¿unica autentica possibilità di descrizione e riconoscimento di quelle caratteristiche che definiscono ogni preciso ente nella propria specificità. Solo a partire dalla relazionalità sarà possibile comprendere cosa intende Panikkar quando parla di limite inferiore del pensiero, ossia l¿impensato, e di limite superiore, ossia l¿impensabile. In una prospettiva di tal genere potrebbe sembrare che non abbia luogo la stessa soggettività, diluentesi nell¿intricata trama delle relazioni. Al contrario, però, il soggetto non perde affatto valore, dal punto di vista etico anzi avviene una valorazione evidente della soggettività non più riconosciuta come autofondantesi bensì come nodo di relazioni che implica, per questo, il riconoscimento del valore dell¿altro come costitutivo della stessa coscienza individuale. In tal maniera, nonostante la de-sostanzializzazione del soggetto, rimane valida la costituzione del soggetto ma come momento etico che è alla base anche di ogni conoscenza


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