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La Banca Commerciale Italiana e la politica estera fascista in Europa orientale

  • Autores: Alessandro Iacopini
  • Localización: Diacronie: Studi di Storia Contemporanea, ISSN-e 2038-0925, Nº. 15, 2013, 23 págs.
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Dopo il Trattato di Versailles, la Banca Commerciale Italiana diede avvio a una vigorosa espansione nell'Europa Orientale e Balcanica e creò, in poco meno un decennio, una fitta rete di filiali e consorelle. Le banche affiliate alla Commerciale divennero in breve tempo istituti di riferimento nel mercato creditizio finanziando la ricostruzione economica di questi Stati. L'ascesa al potere di Benito Mussolini e del fascismo decretò un cambiamento di rotta della tradizionale politica estera italiana nei Balcani che, dal 1925, assunse toni più spregiudicati e aggressivi. Grazie a complesse e spesso contraddittorie manovre diplomatiche, Mussolini attirò verso l'Italia, l'Austria e l'Ungheria, creando un "asse trasversale" da opporre all'alleanza filofrancese della "Piccola Intesa" e alle strategie tedesche.


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