Il saggio propone lo studio di un particolare modello iconografico della "svestizione": la rappresentazione di una figura che si sveste sfilandosi una tunica dal capo. L'autrice rintraccia il lungo percorso di questa iconografia e ne identifica la fonte nelle Sacre Scritture e nelle riflessioni patristiche legate al Battesimo. La nudità in questo contesto diviene simbolo positivo de purezza. L'indagine delle testimonianze figurative ha permesso di riconoscere i diversi ambiti in cui ricorre la stessa icona. Questa progressiva modifica dell'immagine troverà un'ampia diffusione diventando un "topos" iconografico rintracciabile dall'XI secolo fino all'era moderna.
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