Il manoscritto 960 della Bibliothèque municipale di Troyes è noto soprattutto per il suo colophon, che lo data al 909, per i ritratti degli evangelisti, del tipo a testa di animali comune nei Vangeli bretoni del IX-X secolo, e per le stole di cui le figure degli evangelisti sono rivestite. In questa sede, il frontespizio del codice è analizato quele componente integrale del programma visuale del manoscritto e vengono esaminate alcune tendenze comuni ai Vangeli bretoni, compreso quello in questione. Sono quindi affrontate le caratteristiche del crocefisso rappresentato sul frontespizio e il suo rapporto con i rittrati degli evangelisti, nonché la rilevanza accordata a Marco e Luca, e al crocefisso stesso, in numerosi Vangeli assegnabili alla Bretagna tardocarolingia. Viene sostenuta una concezione "strumentale" dei Vangeli nella produzione bretone dei manoscritti, concezione che nel Troyes 960 è evidenziata dalla forma del frontespizio, dall'iconografia dei retratti degli evangelisti e dal testo dei colophon.
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