In questo articolo vengono attribuite dieci opere alla mano, o alla bottega, di Giovanni Buora, scultore e architetto veneziano attivo tra Quattro e Cinquecento: una è ampiamente nota, mentre altre tre non sono mai state pubblicate. Fra le dieci figure c'è quella della "Fede", posta sulla tomba del doge Pasquale Malipiero di Pietro Lombardo nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Con una datazione attorno al 1474-75, quest'opera risulta essere il più antico lavoro conosciuto di Buora e conferma la sua formazione presso Pietro Lombardo. Una "Madonna dell'Orto", e ora nel giardino del Grand Hôtel dei Dogi di Venezia, mostra una testa scolpita da Buora più di mezzo secolo dopo. I busti in rilievo del "David" e dell'"Isaia", in San Pietro Apostolo a Vallonga (Padova), e cinque angeli, uno dei quali di proprietà di Pietro Scarpa a Venezia, due dell'Institute of Arts di Flint (Michigan) e due della Gallery of Fine Arts di Columbus (Ohio), sono assegnati a Buora, o alla sua bottega. La responsabilità di Buora per l'effige del doge Agostino Barbarigo nell'antisacrestia di Santa Maria della Salute, in primo luogo proposta da me nel 1997, è seguita dalla pubblicazione di tre documenti recentemente individuati.
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