The results of the recent restoration of the painting on wood panel of the Crucifixion of Saint Andrew (Genoa, Museo Diocesano, originally from the destroyed Genoese church of Sant�Andrea), painted in 1532 and signed by the Ligurian painters Antonio Semino and Teramo Piaggio, have provided an opportunity to understand in greater depth the execution of this fundamental painting, one of the most significant examples available of the Genoese figurative language in the early decades of the Cinquecento.
The analyses of the wood panel, which Semino painted with minimal help from his colleague Teramo Piaggio, with whom that same year Antonio had founded a company (disbanded already in October 1535), have allowed art historians to underline the individual linguistic components that can be defined within the painting, highlighting in Semino�s work a re�interpretation of contemporary Mannerist models from Rome. Semino would have been familiar with these through Perino del Vaga�s activities in Genoa. It was therefore a new linguistic component that was grafted onto the painter�s more traditional palette, which was based on a local tradition that, according to sources, the painter had acquired in the workshop of Ludovico Brea.
The article also looks at Semino�s other work, such as his Adoration of the Shepherds (Savona, church of San Domenico) and the Deposition of Christ (Genoa, Museo dell�Accademia Ligustica di Belle Arti). What emerges is an evident mixture of Lombard references coming from the artist�s youthful period and new Flemish and Roman suggestions that arrived in Genoa between the second and the third decade of the sixteenth century, re�elaborated by the artist through a constant updating of his own figurative lexicon.
I risultati del recente restauro - che ha interessato la tavola raffigurante la Crocifissione di Sant�Andrea (Genova, Museo Diocesano, proveniente dalla distrutta chiesa di Sant�Andrea di Genova), la data (1532) e la firma dei pittori liguri Antonio Semino e Teramo Piaggio - hanno permesso di approfondire le vicende esecutive di questo fondamentale dipinto, tra i più significativi esempi disponibili del linguaggio figurativo genovese nei primi decenni del Cinquecento.
L�analisi della tavola, dipinta da Semino con un minimo intervento del collega Teramo Piaggio, insieme al quale proprio in quell�anno Antonio aveva dato vita a una società (sciolta già nell�ottobre 1535), ha permesso di sottolineare le singole componenti linguistiche individuabili nell�opera, evidenziando la presenza nel linguaggio di Semino di una meditazione sui coevi modelli manieristici di matrice romana, conosciuti attraverso l�attività a Genova di Perino del Vaga. Una componente aggiornata, dunque, che si innestava sugli esiti più tradizionali del pittore, scaturiti da una formazione locale che, secondo le fonti, si era svolta presso la bottega di Ludovico Brea.
Nel contributo si analizza anche la restante produzione di Semino, esemplificata da dipinti quali l�Adorazione dei pastori (Savona, chiesa di San Domenico) e la Deposizione (Genova, Museo dell�Accademia Ligustica di Belle Arti). Ne emerge una evidente commistione tra riferimenti di derivazione lombarda del periodo giovanile dell�artista e nuove suggestioni fiamminghe e romane, giunte in città tra il secondo e il terzo decennio del secolo, rielaborate attraverso un costante aggiornamento del proprio lessico figurativo.
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