L'autore presenta uno studio sull'opera di Ramon Llull «Liber de Gentili et Tribus Sapientibus», in cui il pensatore francescano espone un approccio amichevole e vivace alio scopo di convincere l'uomo non credente dell'esistenza di Dio e della risurrezione dopo la morte, purche questi sia disposto a dialogare in modo razionale. Tale approccio puo essere condotto indifferentemente da persone «sagge» aderenti ad una delle tre religioni mo-noteistiche - giudaica, cristiana, islamica. L'ateo di cui si parla, cioe il «Gentile», e una persona teologicamente sproweduta e ignorante di Dio. Llull e pienamente conscio delle mol-teplici difficolta e degli argomenti apparentemente validi che l'ateo contrappone per difen-dere la propria opinione. Trattandosi dell'ateo esperto nelle discipline filosofiche il dialogo fa appello alia sola ragione, evitando qualsiasi riferimento a persuasioni religiose. Le prove addotte da Llull, benche fondate su principi metafisici, sono tutte «a posteriori* perché hanno come solida base il mondo dell'esperienza
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