Il CIC attuale, seguendo i documenti del Vaticano II e le direttive del Sinodo dei Vescovi del 1967, riconosce per la prima volta nella legislazione canonica, a tutti i fedeli una serie di diritti che potrebbero essere definiti fondamentali, perché legati sia alla dignità umana sia alla dignità battesimale. Tra questi diritti esiste anche « il diritto di ogni persona a difendere la propria intimità » (can. 220), garantito esplicitamente anche per i membri di Istituti di vita consacrata (can. 642). II diritto alla propria intimità, che rappresenta nel CIC una novità assoluta, concerne alcuni aspetti della vita personale dei fedeli. Introdursi nell'intimità dell'uomo senza il suo consenso, significa una offesa alla dignità umana con conseguenze etiche e giuridiche. La giurisprudenza dovrebbe trovare i mezzi giurìdici efficaci per tutelare questo diritto di fronte all'eventuale violazione da parte degli altri.
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