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Resumen de La IV edizione del "Vocabolario della Crusca". Questioni lessicografiche e filologiche

Eugenio Salvatore

  • italiano

    Il contributo si propone di mettere in luce i criteri lessicografici che guidarono il lavoro di Rosso Antonio Martini, Giovanni Gaetano Bottari e Andrea Alamanni, compilatori della quarta impressione del Vocabolario della Crusca (6 volumi pubblicati tra il 1729 e il 1738). Nella prima parte del contributo l’oggetto di riflessione è lo stretto rapporto che si instaura tra le edizioni settecentesche di autori antichi, curate in massima parte dagli stessi accademici, e la loro prassi lessicografica. L’analisi delle allegazioni desunte dalle edizioni delle Novelle di Franco Sacchetti (Firenze, 1724 [in realtà Napoli, 1726]), della Storia de’ SS. Barlaam e Giosaffatte (Roma, 1734) e dello Specchio di Croce di Frate Domenico Cavalca (Roma, 1738) fornisce emblematiche dimostrazioni del legame, assai solido sebbene non sempre coerente, tra il proposito primo-settecentesco di dare alla luce il maggior numero di testi di lingua e la preoccupazione di fornire un corredo ricco e attendibile di citazioni testuali nel corpo del Vocabolario.

    Nella seconda parte si indaga la presenza nella quarta impressione di voci scientifiche (di ambito astronomico, geometrico, grammaticale, medico, botanico e artistico), e di termini marcati al contrario per il loro uso essenzialmente popolare. La penetrazione in queste segrete intercapedini dell’ultimo lavoro lessicografico completo licenziato in Crusca permette di evidenziare in esso da una parte una scientificità ben superiore rispetto ai precedenti seicenteschi, e dall’altra una migliorabilità notevole di cui erano peraltro consapevoli gli stessi Martini (autore tra il 1738 e il 1741 di una Istruzione per norma di una nuova edizione del Vocabolario), Bottari e Alamanni.

    I materiali d’archivio inediti di cui si è fatto uso sono scritti epistolari conservati nella Biblioteca Corsiniana di Roma e documenti preparatori per la stesura del Vocabolario custoditi nell’Archivio storico dell’Accademia della Crusca.

  • English

    This contribution highlights the lexicographic criteria that led the work of Rosso Antonio Martini, Giovanni Gaetano Bottari and Andrea Alamanni, compilers of the forth printing of the Vocabolario della Crusca (6 volumes published between 1729 and 1738). In the first part of the contribution, the subject of consideration is the narrow relationship established between the editions of the 18th century of ancient authors, mostly edited by the academics themselves, and their lexicographic praxis. The analysis of the allegations inferred by the editions of the Novelle by Franco Sacchetti (Firenze, 1724 [in reality, Napoli, 1726]), of the Storia de’ SS. Barlaam e Giosaffatte (Roma, 1734) and of the Specchio di Croce by Frate Domenico Cavalca (Roma, 1738) provides emblematic demonstrations of the quite solid link, even if not always coherent, between the early 18th century purpose to give birth to the maximum number of language texts and the preoccupation to provide a rich and reliable set of textual quotes in the body of the Vocabolario.

    The second part investigates the presence in the forth print of scientific terms (belonging to the astronomical, geometric, grammatical, medical, botanical and artistic fields), and of contrary terms noted for their use, essentially popular. The penetration in these secret gaps of the last complete lexicographic work completed in Crusca allows one to highlight, on one hand a much superior scientific nature in relation to the 17th century’s, and on the other hand a substantial improvability which Martini (author between 1738 and 1741 of Istruzione per norma di una nuova edizione del Vocabolario), Bottari and Alamanni were also very well aware of.

    The unpublished archive materials that have been used are letters kept in the Biblioteca Corsiniana in Rome and preparatory documents for the draft of Vocabolario kept in the Historical Archive of Accademia della Crusca.


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