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Resumen de Messina e la sua cinta murata dopo l'unità d'Italia

Fabio Todesco

  • Gli studi sul complesso sistema di fortificazioni di Messina hanno per lo più indagato gli aspetti legati alla storia delle opere di difesa e strategia militare in età preunitaria. Meno indagate, invece, sono le vicende che riguardano la fase di dismissione di tali strutture dopo l�Unità, inizialmente suggerita, come in molti altri casi, da ragioni ideologiche, ma concretamente incoraggiata, in un secondo tempo, da fattori socioeconomici, demografici e, non ultimi, utilitaristici. All�indomani della presa della Cittadella da parte dei garibaldini, si avviò un dibattito incentrato sulla demolizione dell�ingombrante opera pentagonale edificata a seguito della rivolta antispagnola dal Grunenbergh, della cinta muraria e del sistema dei forti sulle colline che delimitavano la città considerati simboli dell�oppressione straniera. Di altra natura, tuttavia, furono i provvedimenti che determinarono il destino delle fortificazioni messinesi. Il radicale e traumatico mutamento del sistema economico della città - che vide esaurirsi in meno di un secolo il suo antico ruolo industriale e mercantile, con una significativa perdita di importanza del suo porto - e la lunga serie di catastrofi che ne hanno pesantemente condizionato l�andamento demografico e l�impianto urbanistico, nonché il susseguirsi di amministrazioni civiche poco lungimiranti, è alla base del caotico processo di dismissione di tali strutture. Il saggio indaga le ragioni e gli esiti di tale processo, addentrandosi nel controverso dibattito che, dal 1860 e attraverso le numerose cesure dettate dalle scelte economiche e dalle catastrofi naturali, vide coinvolte amministrazioni locali e governo centrale, tecnici e cittadinanza.


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