In italiano c�è un uso dell�indicativo imperfetto che sembra suggerire che lo stato di cose presentato dal mittente non è semplicemente passato, cioè avvenuto in un momento che precede cronologicamente quello dell�enunciazione, ma risulta anche irrevocabilmente finito, concluso, terminato � nel presente non si dà più: se di qualcuno si dice che era proprio un bravo ragazzo il destinatario tende spontaneamente a pensare che la persona in questione è scomparsa, oppure che il suo comportamento abituale è decisamente peggiorato. In questo articolo si tenta di illustrare brevemente quest�uso dell�imperfetto in alcuni generi testuali e discorsivi dell�italiano moderno e contemporaneo, affiancandolo all�uso del perfetto semplice di essere reso indimenticabile dal manzoniano «Ei fu» ma comunque anche tipico della lingua burocratico- amministrativa, tra l�altro ironicamente evocata da Pirandello con Il fu Mattia Pascal.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados