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Resumen de La comunicazione politica internazionale e il ruolo della società civile: reti comunicative nel Summit Mondiale sulla Società dell'informazione: Riflessioni su "governance", partecipazione e trasformazioni della politica a partire dall'analisi lessico-testuale dei documenti

Claudia Padovani, Arjuna Tuzzi

  • Il cambiamento globale e gli sviluppi delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) stanno influenzando i processi politici a tutti i livelli, dal locale al globale. Questo ci spinge a rivedere concettualmente il nostro approccio alla comunicazione politica nell'affrontare il tema/problema della cittadinanza nel mondo contemporaneo, sia all'interno degli Stati, sia nel contesto internazionale.

    Riteniamo che nuove forme della politica stiano emergendo, con la presenza di nuovi attori che sempre più sono riconosciuti e legittimati anche a livello globale: entità private, organizzazioni della società civile, autorità locali. Il Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione (World Summit on the Information Society, WSIS), promosso dalle Nazioni Unite e svoltosi in una prima fase a Ginevra nel Dicembre 2003 per concludersi a Tunisi nel Novembre 2005, offre una significativa opportunità di osservare ed analizzare diversi aspetti di queste trasformazioni, con particolare riguardo alle organizzazioni trans-nazionali della società civile ed al loro potenziale impatto sulle politiche globali.

    La società civile organizzata si sta proponendo come un interlocutore significativo per le politiche globali, mentre i livelli locali e nazionali di partecipazione politica sono sempre più interconnessi con livelli sovra-nazionali. Al tempo stesso, lo stesso termine "società civile" continua a suscitare critiche quanto alla capacità esplicativa dei fenomeni e all'ambiguità nel suo utilizzo (Calabrese, 2004; Kooiman, 2003). Trattandosi di una realtà in continua trasformazione, queste dinamiche suggeriscono che anche una riflessione sui cambiamenti delle strutture della società civile a livello globale/trans-nazionale può dimostrarsi utile per una miglior comprensione del fenomeno nel suo insieme.

    Cogliendo l'opportunità offerta dal WSIS, abbiamo lavorato negli ultimi due anni2 nell'intento di rispondere ad un certo numero di interrogativi di ricerca: come possiamo definire lo spazio della comunicazione politica internazionale? Come possono essere valutati nell'arena della governance globale l'impatto degli attori non governativi e le loro pratiche di comunicazione (Cammaerts, 2002; UNDP, 2002)? Che cosa ci può dire una lettura in chiave comunicativa delle modalità di azione delle organizzazioni della società civile che operano sulla scena globale, in merito all'evoluzione delle loro reti e dei loro modi di mettersi in relazione (Keck e Sikkink, 1998; Tarrow, 1999; Diani, 2002)? Cosa sappiamo delle connessioni tra l'uso creativo che le reti trans-nazionali di advocacy fanno delle tecnologie di informazione ed il moltiplicarsi di incontri come i forum sociali globali e regionali, o gli stessi vertici mondiali? Quali sono, in questo contesto, il significato politico e l'impatto della comunicazione nell'interazione fra on-line e off-line (Castells, 2000; Van Audenhove, Cammaerts et al., 2002)? Abbiamo condotto una ricerca sulle dinamiche partecipative all'interno del WSIS, applicando un metodo di analisi che, partendo dai contenuti dei documenti elaborati, mira ad una comprensione più approfondita dell'articolazione degli interessi che le organizzazioni di società civile esprimono, anche attraverso l'impiego delle TIC; sia della loro potenziale influenza nella "governance" della comunicazione. Abbiamo preso in considerazione le relazioni tra società civile, attori governativi ed entità private nel processo del WSIS, applicando l'analisi lessico-testuale a documenti significativi. Consideriamo l'analisi del contenuto di quei documenti un'utile chiave per identificare le differenti "visioni" emerse nel processo, posizionare i diversi attori in un comune spazio semantico e valutare la loro influenza sull'esito finale del Summit.

    Questo tipo di analisi contribuisce, a nostro avviso, ad ampliare la nostra comprensione anche riguardo alle modalità di costruzione delle reti, di comunicazione e coordinamento, sviluppate dalle organizzazioni della società civile (Assemblea plenaria, gruppo per il collegamento di contenuti e temi, gruppi tematici di lavoro); reti che sono state descritte in maniera dettagliata da diversi autori (O'Siochru, 2004; Raboy, 2004; Raboy & Landry, 2004; Cammaerts, 2004).

    Riteniamo che queste riflessioni possano contribuire a far luce sulle connessioni esistenti fra quelli che Manuel Castells (1996-1998) definisce come "spaces of flows" (interazioni a distanza) e "spaces of places" (incontri faccia-a-faccia, interpersonali) e che a nostro avviso non sono realtà in opposizione, quanto piuttosto modalità complementari.

    Considerando l'intero processo del WSIS come una "struttura di comunicazione politica internazionale" (Baylis e Smith, 1997), lo scopo ultimo della nostra ricerca è quello di contribuire a definire i caratteri della natura stessa della comunicazione politica in un contesto globalizzato.

    Basandoci su osservazioni personali condotte in diverse fasi del processo preparatorio del WSIS e sull'utilizzo dell'analisi lessico-testuale dei documenti, nel presente lavoro affrontiamo le seguenti questioni:

    o Che cosa ha evidenziato il WSIS che ci possa aiutare a definire i "confini" della "società civile globale" sia come concetto che come realtà concreta? o Come possiamo valutare la crescente consapevolezza della società civile come attore nella "governance" globale? o Cosa possiamo dire dei suoi modelli comunicativi e del suo coinvolgimento nella comunicazione politica globale? o Qual è stato il reale impatto della società civile nel processo del WSIS?


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