Questo lavoro riconsidera le origini e i primi sviluppi storici del veneziano, muovendo dalle due attendibili ipotesi finora avanzate sull'emergere di quella che fu «una varietà marginale e di problematica formazione» (Zamboni 1988, 518). Si basa su dati ricavati da uno spoglio parziale della scripta veneziana dalle Origini al Cinquecento, confrontati con dati provenienti dagli antichi scritti delle varietà venete nord-orientale e centro-meridionale. Interpretando i risultati dello spoglio alla luce di categorie elaborate dalla sociolinguistica per descrivere le dinamiche di contatto tra dialetti affini, il saggio avvia una ricerca nel dettaglio sulle interazioni linguistiche e demografiche possibilmente coinvolte nella genesi del dialetto lagunare. Conclude, provvisoriamente, che la formazione della nuova varietà romanza, destinata all'egemonia nel proprio entroterra e in gran parte del bacino orientale mediterraneo, sembra ascrivibile a complessi processi interni di koineizzazione ritoccati, al momento stesso della stabilizzazione interna delle nuove norme sovralocali, da spinte linguistiche esterne.
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