Sulla base di fonti d'archivio veneziane della magistratura dei giudici del Propio, integrate dallo studio di fonti normative, il saggio ricostruisce il complesso processo di restituzione della dote alle vedove a Venezia nella prima età moderna. L'attenzione posta al problema della stima e degli stimatori fa emergere l'ambiguità della procedura che in particolare nel Settecento risulta condizionata da dinamiche politiche e familiari. In questo senso le connessioni con l'istituto del fedecommesso evidenziano momenti di converguenza nel rendere mobili beni che risultano condizionati da vincoli giuridici di vario genere
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