Nel XIV secolo l'Adriatico orientale era un vivace crocevia di lingue e culture. Nella produzione documentaria tra gli altri codici linguistici era usato anche un volgare italo-romanzo di base veneziana che si rifrangeva in multiformi livelli a seconda degli scriventi e dei contesti d'uso. Attraverso un documento giuridico, un contratto per il nolo di un'imbarcazione tra un comandante raguseo e un mercante zaratino, conservato in due testimoni, si traccia un quadro della policromia linguistica e dei problemi offerti dalla documentazione volgare dell'Adriatico orientale sulla base del confronto con altri testi d'archivio.
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