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Resumen de 'Golden share' e fondi sovrani: lo Stato nelle imprese tra libertà comunitarie e diritto statale

Sergio Maria Carbone

  • 1. Cenni introduttivi: il tendenziale approccio negativo del diritto comunitario nei confronti degli interventi dello Stato nell'economia e l'ampliamento dei controlli e dei vincoli posti al riguardo da parte della Commissione. - 2. Continua: la presenza di norme e principi comunitari su cui fondare l'intervento dello Stato nell'economia al fine di perseguire obiettivi di politica economica e solidarietà sociale: il loro ridotto impiego. - 3. I tentativi degli Avvocati Generali di estendere la portata dell'art. 295 CE e la reazione della Corte di giustizia. - 4. L'atteggiamento negativo della Corte di giustizia verso un regime differenziato di varie tipologie di proprietà privata e nei confronti di interventi pubblici su imprese privatizzate. - 5. La riconduzione della valutazione comunitaria dei c.d. poteri speciali ad un unitario modello che prescinde dagli istituti specifici volta a volta adottati nell'ambito dei vari ordinamenti statali. - 6. Continua: in particolare, l'evoluzione del diritto comunitario nella determinazione dei limiti all'esercizio dei c.d. poteri speciali secondo il principio di effettività. - 7. Continua: i rispettivi ambiti di operatività dei controlli comunitari relativi alla libera circolazione dei capitali ed al diritto di stabilimento con riferimento all'esercizio dei poteri speciali. - 8. I limiti e le condizioni di esercizio dei c.d. poteri speciali con particolare riguardo ai criteri da adottare ai fini dell'esercizio della discrezionalità riservata agli Stati. - 9. Il ruolo e l'operatività dei limiti all'esercizio dei c.d. poteri speciali in due recenti casi relativi alla governance societaria: i casi Volkswagen e Federconsumatori. - 10. L'esercizio dell'autonomia privata nella corporate governance delle società a partecipazione pubblica che operano in mercati regolamentati e diritto comunitario. - 11. Gli investimenti e la loro disciplina privatistica da parte degli Stati: i rischi e le esigenze di controllo delle partecipazioni da parte di enti pubblici esteri. - 12. Continua: l'esigenza che gli interventi limitativi degli investimenti esteri siano giustificati e fondati su criteri certi, prevedibili e proporzionati. In particolare, gli interventi su investimenti dei fondi sovrani. - 13. Le esigenze della pratica verso la ricerca di criteri certi da utilizzare per limitare e/o condizionare gli investimenti dei fondi sovrani e la loro gestione. Le proposte attribuzioni comunitarie. - 14. Continua: gli specifici requisiti richiesti con riguardo agli investimenti da parte di enti esteri: in particolare, il trattamento riservato ai fondi sovrani. - 15. Il potere degli Stati di limitare o condizionare gli investimenti esteri in settori sensibili e le eventuali competenze comunitarie. - 16. Continua: i limiti e le condizioni per l'esercizio delle competenze comunitarie con particolare riguardo al settore della difesa.


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